Uccellino piccolo e delicato, nome scientifico Charadrius alexandrinus, piumaggio color ocra, marroncino e bianco, la sua presenza è la sentinella del benessere ambientale del litorale. È una specie da salvare: 30 anni fa in Toscana si contavano circa 70 coppie, attualmente sono 15. Da sempre frequenta i nostri litorali, ma ha crescenti difficoltà a portare in fondo la nidificazione: infatti per evitare i predatori è molto mimetico, questo porta anche alla distruzione involontaria dei nidi da parte di chi frequenta l’arenile. Il fratino si riproduce da aprile a luglio in piena stagione balneare, nidifica nella fascia tra le dune e il bagnasciuga: Marina di Vecchiano, Lecciona e San Rossore sono tra i pochi ambienti in Toscana favorevoli alla sua riproduzione. Si invitano le persone che frequentano la costa a non camminare sulle dune, ad utilizzare solo i sentieri già battuti, a sostare entro i 30 metri dalla battigia, a tenere i cani al guinzaglio e a non spostare i legnetti vicino a cui potrebbero nascondersi i piccoli uccellini. Proteggendo le dune e le specie a rischio, contribuiamo a preservare l’ecosistema per i nostri figli
Il fratino sul litorale del Parco, la relazione del professor Puglisi
A monitorare costantemente la situazione è il professor Puglisi, direttore del Centro Ornitologico Toscano. I nidi sono piccole buche nella sabbia poco visibili e a rischio calpestamento, così il Parco mette in campo una serie di azioni per proteggerli: grazie alla collaborazione dei Comuni la pulizia della spiaggia viene effettuata con particolare attenzione, I volontari della Lipu li sorvegliano e spiegano a chi si avvicina l’importanza di questi nidi, con la campagna ‘Le Spiagge del Parco‘ sono stati posizionati in vari punti del litorale cartelli informativi e viene distribuito un decalogo che spiega ai bagnanti quali piccoli accorgimenti devono utilizzare per vivere la spiaggia rispettando il fratino e più in generale l’ambiente dunale. Il Parco inoltre ha recentemente finanziato la realizzazione di 11 nuovi camminamenti in legno distribuiti tra Marina di Vecchiano, Torre del Lago e Calambrone, per permettere di raggiungere la spiaggia salvaguardando le dune, la flora e la fauna