Attenti al Fratino!
Testi e foto di Luca Puglisi, Centro Ornitologico Toscano
Il fratino: carta d’identità
Tra le molte specie che trovano ancora una casa nel Parco, c’è il fratino Charadrius alexandrinus, un limicolo (uccelli che cercano invertebrati su suoli umidi) di grande interesse conservazionistico, classificato come in pericolo perché è in forte riduzione in tutta Italia. Di piccole dimensioni (15 cm di lunghezza e 30-60 g di peso) vive sulle spiagge e depone le sue uova – quasi sempre tre – in una buchetta scavata sulla sabbia. Il nido è posto nella fascia interna della spiaggia, a 20-40 m dalla riva del mare, dove un po’ di materiale spiaggiato e una rada vegetazione dunale, consentono ai fratini di mimetizzarsi e controllare se si avvicinano eventuali pericoli. Dopo circa un mese di incubazione nascono i pulcini che già a poche ore dalla nascita sono in grado di allontanarsi dal nido, cui non faranno più ritorno. Per altre quattro settimane seguiranno i genitori che cercheranno di vegliare sulla loro incolumità e li porteranno in zone ricche di cibo, provvedendo a scaldarli, se necessario, accogliendoli tra le proprie piume. Nel corso dell’anno i fratini possono nidificare più volte, tra aprile e agosto.
Il mimetismo e l’elusività di uova, pulcini e adulti sono le loro armi per sopravvivere in un ambiente così aperto, dove anche in condizioni naturali devono fronteggiare numerosi predatori, ma non tutelano i fratini dalla trasformazione delle spiagge e dal disturbo causati dall’uomo, oltre che dall’erosione dei litorali.
Oggi sono pochi i litorali che possono vantarsi di ospitare ancora questa specie, che anche nel Parco, però, deve fare i conti con la presenza dell’uomo, sempre più numerosa, sin dai mesi primaverili. La sua tutela, quindi, richiede di trovare delle forme di gestione e fruizione delle spiagge che rispettino le esigenze di questa specie, che non a caso è stata scelta come indicatore dello stato di conservazione degli ambienti dunali nella Strategia per la Biodiversità della Regione Toscana. Per questi motivi il Centro Ornitologico Toscano svolge un accurato monitoraggio della sua popolazione in tutta la regione, in collaborazione con il Parco per il territorio di sua competenza, per guidare le azioni necessarie alla tutela di questo uccello.

Il fratino nel Parco
I litorali del Parco sono una delle ultime tre zone dove il fratino si è riprodotto regolarmente in Toscana negli ultimi anni. I tratti di spiaggia dove nidifica sono però limitati ai litorali più settentrionali, quelli di Viareggio, Vecchiano e San Rossore, che, per le loro caratteristiche peculiari, il Parco ha tutelato istituendo tre Riserve Naturali che comprendono gli ecosistemi dunali e costieri fino alla riva del mare (Lecciona, Bufalina e Bocca di Serchio).
Negli ultimi 10 anni il numero di coppie presenti nel Parco è variato tra 1 e 15 anche se solitamente ce ne sono tra 2 e 5. Le nidificazioni avvengono a Viareggio, sulla spiaggia della Lecciona, a Marina di Vecchiano, principalmente nelle porzioni settentrionale e meridionale del litorale, e nel tratto più settentrionale della Tenuta di San Rossore. Durante il lockdown dovuto al Covid-19 nel 2020, due nidificazioni sono avvenute in spiagge in concessione a stabilimenti balneari di Viareggio e Vecchiano.
In tutto il Parco, però, il successo riproduttivo del fratino è molto basso per una serie di motivi. La spiaggia della Lecciona, molto frequentata durante tutto l’anno da tantissime persone, molto spesso con cani lasciati liberi, ospita pochi tentativi di nidificazione (0-2 per anno) e solo nel 2018 un pulcino è riuscito a giungere all’involo: in tutti gli altri casi i pochi nidi sono andati persi prima che le uova si schiudessero.
A Marina di Vecchiano il fratino è tornato a nidificare con alterne fortune negli ultimi due anni dopo alcuni anni di assenza. In precedenza, erano 2-5 le coppie che vi nidificavano.
Sia a Viareggio che a Vecchiano, i fratini abbandonano il litorale a partire dalla metà di maggio perché da quel momento la presenza umana diviene così numerosa da causare un disturbo diffuso.
Il litorale di San Rossore, che non ha punti di accesso pubblici, soffre da decenni per una forte erosione marina che ha fatto sparire grandi superfici e ha ridotto le spiagge a strisce sottili, continuamente rimaneggiate dal mare. Per questo non tutti gli anni i fratini trovano le condizioni idonee per nidificare.
Al di fuori del periodo riproduttivo i fratini possono essere osservati sulle spiagge del Parco anche se molto spesso il loro centro di attività è la cosiddetta Penisola dei Gabbiani, la barra di sabbia di forma ed estensione mutevoli, che si forma alla foce del Serchio. Qui i fratini si radunano per riposarsi anche in gruppetti che poi si alimentano anche in altri tratti dell’arenile.

Minacce e conservazione
La sopravvivenza del fratino su un litorale così frequentato come quello del Parco è messa rischio da molti fattori. Molti nidi sono stati distrutti negli anni a causa del passaggio di mezzi meccanici impegnati nel livellamento e vagliatura della sabbia e per il calpestio da parte delle persone, mentre molti altri sono andati persi per il disturbo causato dal passaggio e dallo stazionamento di persone e cani nelle loro vicinanze. Quando poi le spiagge sono affollate, il comportamento dei fratini è alterato esponendo maggiormente i nidi alla predazione.
Per poter facilitare la sua presenza occorre allora garantire ai fratini tratti di spiaggia dove possano provare a nidificare in tranquillità, curandosi solo di uova e pulcini e affrontando i loro nemici naturali con le armi di cui la natura li ha forniti. Già da un paio di anni a Marina di Vecchiano, in collaborazione con l’amministrazione comunale e il supporto fattivo di LIPU, Legambiente e WWF, sono state realizzate delle recinzioni con pali e cordino per garantire ai fratini delle aree prive di disturbo umano. Questo ha permesso che i nidi giungessero alla schiusa pur garantendo alle persone l’accesso alla riva del mare. L’ubicazione e l’estensione di queste aree devono essere definite al termine della stagione invernale, perché le zone idonee alla nidificazione possono cambiare nel tempo in seguito all’azione del mare e del vento che ogni anno rimodellano l’arenile.
L’efficacia delle recinzioni dipende da come sono accolte dalle persone che vengono al mare che devono comprendere di trovarsi in un litorale dall’eccezionale valore naturale, dove l’accesso alla battigia deve avvenire lungo i sentieri prestabiliti. Nelle aree non attrezzate per la fruizione balneare va invece evitato di passeggiare e sostare nella parte interna della spiaggia o di lasciare i cani liberi di scorrazzare. Queste misure, per essere efficaci, dovranno riguardare alcune porzioni degli arenili di Viareggio e Marina di Vecchiano, mentre a San Rossore, dove la ridotta profondità della spiaggia espone enormemente i fratini al disturbo, è fondamentale che chi acceda al litorale non si allontani dalla riva del mare.

La vita nascosta del fratino
Quando hanno il nido i fratini fanno di tutto per passare inosservati: la colorazione del piumaggio e delle uova li aiuta a mimetizzarsi con l’ambiente mentre il comportamento elusivo consente loro di allontanarsi in caso di pericolo senza farsi vedere. Vi mostriamo allora le situazioni che si verificano sulle spiagge del Parco e che i fratini devono fronteggiare, sotto gli occhi di tutti ma senza che nessuno li veda!
Nido (freccia bianca) lasciato temporaneamente incustodito dal fratino per il passaggio di una persona con
Nido (freccia bianca) lasciato temporaneamente incustodito dal fratino per il passaggio di un cane lasciato
Condividere la spiaggia con il fratino
La maggior parte delle persone va al mare senza neppure accorgersi che vi siano i fratini, i quali, d’altra parte, fanno di tutto per non farsi notare e far scoprire il loro nido. È molto facile così danneggiare inavvertitamente i nostri amici uccelli; ma anche nei confronti degli ambienti dunali, così belli ma anche facilmente accessibili, adottiamo spesso dei comportamenti che li deteriorano.
È possibile allora andare al mare senza interferire con i fratini e gli ambienti dunali? Certo, basta rendersi conto di trovarsi su spiagge eccezionali la cui conservazione richiede solo un po’ di attenzione da parte nostra!
Rispettare il fratino, tutelare un ambiente unico!
Le spiagge del Parco sono tra le ultime a conservare ancora ampi tratti con assetto naturale. Altrove gli ambienti dunali sono stati livellati e sostituiti da stabilimenti balneari e infrastrutture, al più lasciando solo le dune fisse, quelle più alte e interne. Nulla invece rimane degli ambienti dunali più mutevoli, quelli delle dune embrionali e mobili, dove in condizioni estreme (scarsità di nutrienti e di acqua dolce, salinità elevata, venti forti, mareggiate, grandi escursioni termiche giornaliere) vivono organismi peculiari, che trovano il loro habitat soltanto in questa fascia profonda pochi metri, compresa tra le dune fisse e il mare. Un ambiente unico, la cui bandiera è il fratino: tutelare lui, vuol dire tutelare un ambiente eccezionale!

Usa i sentieri, resta sulla battigia
Uno dei principali problemi per la conservazione di questi ambienti e dei loro abitanti, è il calpestio. Accedere alla spiaggia fuori dai sentieri attrezzati e camminare nella parte più interna della spiaggia sono comportamenti che danneggiano l’ambiente. Nel caso del fratino (o di altri uccelli come la calandrella e il succiacapre) si rischia di distruggere il nido o di forzare gli adulti ad abbandonare per lungo tempo uova e pulcini. Ma il danno è per tutto l’ambiente: il calpestio impedisce alla vegetazione di crescere e altera la morfologia delle dune.
Usa i sentieri e resta sulla battigia. Se però osservi dei pulcini di fratino nutrirsi in riva al mare, allontanati di qualche metro e lasciali tranquilli.

Il cane? Al guinzaglio!
Arrivare sulla spiaggia e lasciare libero il cane! Un comportamento spontaneo per moltissimi, soprattutto in primavera quando le spiagge sono ancora poco affollate, che però mette a rischio molti animali selvatici e in particolare il fratino, che abbandona il nido finché ci sono cani in giro. In tutto il mondo i cani lasciati liberi di vagare sono considerati una delle principali minacce per gli uccelli che nidificano sulle spiagge!
Se ami gli animali e la natura, allora, tieni il cane al guinzaglio! Ricordati che questi uccelli non hanno altri luoghi dove andare a nidificare.

I legni di spiaggia lasciamoli a terra
I legni che il mare deposita sulla spiaggia non sono rifiuti, ma sono elementi importanti per le dinamiche degli ecosistemi dunali. Essi trattengono la sabbia spostata dal vento formando i primi embrioni di duna, a loro volta fissati dalle radici delle piante pioniere che vi crescono sopra. Sono quindi fondamentali per la stabilità della spiaggia! Inoltre, forniscono rifugio e nutrimento a molte specie di animali, sia quando sono in superficie che quando sono sepolti. Rimuovendoli, magari per costruire capanni, si contribuisce all’impoverimento dell’ambiente e, per di più, si può inavvertitamente distruggere un nido di fratino! Usarli per accendere un falò, poi, oltre ad essere vietato anche per il grosso rischio di incendi che comporta, rappresenta un forte disturbo per la fauna entro un grande raggio!

Uova e pulcini non si toccano!
Talvolta può capitare di imbattersi in un nido di fratino o nei suoi pulcini: ricordati che non hanno bisogno di niente se non di essere lasciati tranquilli! Non toccare niente ma allontanati rapidamente di almeno 50 m.
Segnala alla vigilanza del Parco il ritrovamento al numero 366 65 41 959.
Evita assolutamente di inseguire i pulcini e non prenderli in mano!

Pesca… con attenzione!
La pesca è uno dei passatempi più praticati sulle spiagge del Parco in ogni mese dell’anno che può avere gravissime conseguenze sul fratino e su tutte le numerose specie migratrici che frequentano la riva del mare. Spezzoni di lenza e ami abbandonati uccidono e mutilano ogni anno moltissimi uccelli, tra cui anche il fratino. Non lasciare mai questo materiale sulla spiaggia!

I rifiuti
Quanti rifiuti troviamo sulle spiagge! in particolare vicino alle foci dei fiumi, dove il mare restituisce ciò l’uomo butta in acqua. Tu non lasciarne mai, anzi, se puoi portane via qualcuno di quelli che trovi.
Sulle spiagge naturali non vengono collocati cestini per la raccolta dei rifiuti perché costituiscono un’attrazione per molti animali e una trappola per molti insetti, mentre il passaggio dei mezzi per svuotarli danneggia le dune. Anche la raccolta a mano, eseguita camminando tra la vegetazione dunale può danneggiare l’ambiente in particolare nei mesi primaverili ed estivi: contatta il Parco se vuoi organizzare questi eventi oppure rivolgiti alle associazioni che già svolgono queste iniziative secondo modalità e tempi rispettosi dell’ambiente.
Sulla spiaggia non abbandonare neanche resti alimentari: volpi, cornacchie e cinghiali si abituano a nutrirsene: così facendo frequentano l’arenile molto più del normale e possono scoprire con maggior facilità uova e pulcini di fratino predandoli.

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