Foreste
A questo punto siamo in foresta! È un paesaggio che domina il 50% del Parco ed è costituito da due tipologie principali: boschi aridi e boschi umidi. Tra i primi vi sono prevalentemente boschi piantati negli ultimi secoli in luogo delle leccete e della macchia mediterranea. Qui si possono osservare:
- le pinete di pino da pinoli Pinus pinea con lecci più o meno radi e di pino marittimo Pinus pinaster, piantato quest’ultimo nel parco più vicino alla costa. Sono alberi sempreverdi che dominano, nella maggioranza delle persone, l’associazione culturale tra Mediterraneo e paesaggio vegetale. Sono boschi coltivati per i pinoli o per la facilità di crescita su terreni poveri. Invece dal punto di vista naturalistico non hanno un grande significato a causa della loro povertà biologica. Nel sottobosco spesso si vedono pochissime piante come ad esempio le euforbie, gli asparagi selvatici Asparagus acutifolius e la stracciabrache Smilax aspera. In alcune pinete inoltre diventano dominanti il mirto Myrtus communis, le eriche Erica arborea e E. scoparia le cui giovani fronde secche erano utilizzate in passato per fare le scope e, oggi, per schermare gli osservatori ornitologici! Un’altra presenza cospicua è quella dei cisti bianchi Cistus salvifolius spesso dominanti dopo i tagli rasi e nella fase giovanile della pineta ripiantata.
Questi boschi umidi invece, sono quanto di più straordinario può essere ammirato nelle coste planiziali di tutto il Mediterraneo! In questa zona costiera infatti l’abbondanza di acqua, ancora non completamente utilizzata ed incanalata, crea le condizioni ecologiche per cui il visitatore può vivere le sensazioni provate dall’uomo primitivo nella maggioranza dell’Europa temperata, come la pianura padana o le coste italiane e francesi. Infatti solo in questo Parco si sono conservate sulla costa foreste mature di pianura di queste estensioni! Le specie di alberi più evidenti, a partire dalle più grandi sono:
- la farnia Quercus robur, il frassino Fraxinus oxycarpa, l’ontano Alnus glutinosa sempre con i piedi in acqua, i pioppi p.e. Populus alba e Populus canescens, il carpino Carpinus betulus, l’olmo Ulmus minor e la spettacolare e rara grande liana denominata periploca Periploca grecae. Un cenno infine merita la meravigliosa specie esotica nordamericana cipresso delle paludi Taxodium distichum che è al tempo stesso albero e paesaggio con le sue radici che emergono dalle acque. Sotto la volta arborea, un continuo frusciare tra le chiome ci indicherà la moltitudine dei colombacci che le abitano. Soprattutto attraverso le impronte ed i segni delle loro attività possiamo invece imparare a conoscere, Daini Dama dama, cinghiali Sus scrofa, pipistrelli forestali, martore Martes martes, scoiattoli Sciurus vulgaris, ghiri Glis glis, quercini Eliomys quercinus, topi selvatici Apodemus sylvaticus. Un insieme di creature che costituiscono un trionfo di biodiversità a livello di mammiferi difficilmente ritrovabile nelle restanti foreste delle pianure dell’Europa temperata mediterranea!
Nelle foreste di latifoglie, soprattutto all’alba ed al tramonto, sarà spettacolare ascoltare in primavera i versi ed i canti di uccelli e delle “rane”, che usano la voce per attrarre le compagne o marcare/difendere il proprio territorio. Tra le specie principali da ascoltare si segnalano:
- già dalla fine dell’inverno i rapaci notturni (ad esempio l’ allocco Strix aluco, civetta Athena noctua, gufo comune Asio otus) ed il tambureggiare dei picchi (picchio rosso maggiore Dendrocopos major e picchio verde Picus viridis). Poi, con l’avanzare della stagione, sarà sempre più difficile riconoscerli tutti. A partire dai più comuni e sempre presenti vi sono: cinciallegra Parus major, cinciarella Cyanistes caeruleus, cardellino Carduelis carduelis, fringuelli Fringilla coelebs, merlo Turdus merula, pettirosso Erithacus rubecula, luì piccolo Phylloscopus collybita, codibugnolo Aegithalos caudatus, picchio muratore Sitta europea e capinera Sylvia atricapilla assieme a rospi smeraldini Bufo viridis, rane verdi Rana esculenta complex e raganelle; arrivando infine ai migratori come rigogolo Oriolus oriolus, assiolo Otus scops, usignolo Luscinia megarhynchos, averla piccola Lanius collurio, cuculo Cuculus canorus, upupa Upupa epops, tortora selvatica Streptopelia turtus, torcicollo Jynx torquilla ecc.
Le zone che nel tempo sono state tenute senza alberi, essenzialmente per la pastorizia, e dove il terreno è relativamente arido, in primavera ed in estate si assiste ad una cornucopia di vita concentrata nel momento di massima attività delle piante con moltissime specie di invertebrati e piante in fiore. Queste praterie aride nelle zone sabbiose sono frequentate spesso da:
- conigli Oryctolagus cuniculus, di cui si possono vedere le tane e le feci sferiche più piccole di quelle del daino. Gli splendidi voli vocianti dei variopinti gruccioni Merops apiaster che poi si lanciano come aerei in picchiata nelle loro tane a terra lasciano tutti senza fiato. E ancora, queste aree sono spesso territorio di caccia di rondini Hirundo rustica, gheppi Falco tinnunculus, poiane Buteo buteo, bianconi Circaetus gallicus e gli splendidi ramarri Lacerta bilineata, meravigliose lucertole verde brillante che possono arrivare a 40 cm! La notte, infine, sono territorio di pascolo di decine e decine di daini e cinghiali che escono dal bosco. Infine succiacapre Caprimulgus europeaus, averle minori ed occhioni Burhinus oedicnemus sono presenze più discrete ma di assoluto valore biologico per le praterie e le zone di margine dei boschi.
Tra i luoghi più importanti per questi ambienti ci sono i prati tra Cascine Nuove, Cascine Vecchie (compresi i boschi di latifoglie ad ovest, a ingresso libero) e la Sterpaia. Mentre per le altre foreste si possono ricordare da nord a sud i sentieri che attraversano le Riserve della Lecciona e della Guidicciona (Viareggio, ad ingresso libero), quelle che passano per le Riserve del Fiumaccio e dell’Ugnone (Vecchiano, solo con guida), quelle della Riserva del Paduletto (Pisa, ad ingresso libero), di San Bartolomeo (Pisa, ad ingresso libero), di Poggio di Mezzo (San Giuliano Terme, solo con guida) di Fiume Morto Vecchio (San Giuliano Terme, solo con guida), delle Lame di Fuori (Pisa, solo con guida e che in parte è in bosco) ed infine i boschi aridi dietro Marina di Pisa (Pisa, ingresso libero) e quelli misti della Riserva della Cornacchiaia e del Bosco dell’Ulivo con rari esempi di sughere Quercus suber per il loro carattere spiccatamente mediterraneo (Pisa, solo con visita guidata).