Una coltura ecocompatibile che ha bisogno di poca acqua e che è meno suscettibile di altre all’impatto degli ungulati. Nei mesi scorsi l’azienda agrozootecnica del Parco, in collaborazione con Canapafiliera, ha testato su due appezzamenti a San Rossore questa particolare coltivazione che, a detta degli esperti, si può ben coniugare con le esigenze di protezione delle aree naturalistiche. La zona scelta, ad alta concentrazione di daini, ha permesso di evidenziare che, dopo un iniziale interessamento, gli animali smettono di mangiare la canapa. I risultati della sperimentazione sono stati illustrati agli agricoltori nelle scorse settimane con un evento che ha avuto luogo nella Tenuta.

Dalla canapa si possono ricavare tessuti per vestiti e non solo, fibre per le corde utili nel settore nautico, pannelli per la bioedilizia a impatto zero. Per diffondere maggiormente questo tipo di prodotto gli agricoltori chiedono di equiparare questa coltura ad altre che possono accedere a contributi pubblici.