Continua la formazione dei Volontari e delle Guide Consigliate del Parco. Il dottor Marco Del Frate, che da oltre vent’anni si occupa di ricerca e gestione all’interno del Parco, ha tenuto due incontri formativi, uno sul lupo e l’altro sul daino.

Dopo un breve cenno alla biologia di Canis lupus italicus e Dama dama, fondamentale per comprendere fino in fondo le specie trattate, sono state analizzate le loro peculiarità relativamente al Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.

Per quanto concerne il lupo, la popolazione presenta nel Parco una densità per unità di superficie ragguardevole per l’elevata disponibilità di specie preda. È fondamentale ricordare che la presenza di questo grande predatore permette di mantenere l’ecosistema in equilibrio. Infatti, una volta raggiunti certi valori, dettati dalla capacità portante dell’ambiente, il lupo è in grado di tenere sotto controllo le popolazioni delle specie preda, daino e cinghiale nel caso in questione, senza che sia più necessario l’intervento umano. Allo stesso tempo, è proprio la disponibilità di cibo, e quindi di prede, che determina il numero di individui di lupo presenti in un territorio. Per questo motivo e per la natura elusiva della specie, che vede l’uomo come suo predatore, non è da averne timore e creare allarmismo, ma basta seguire alcune semplici regole comportamentali per rendere la convivenza tra uomo e lupo possibile.

In assenza di grandi predatori si rende necessario l’intervento umano per limitare la crescita popolazionale del daino. La gestione è complessa, richiede molto sforzo e basta interrompere le attività per poco per avere un forte aumento nel numero di individui. Questo provoca grande sofferenza nell’ambiente, con l’azzeramento della ricrescita vegetazionale e nel daino stesso, che non riuscirebbe più a trovare fonti alimentari sufficienti. Nel corso degli anni si è dimostrata vincente la strategia delle catture di animali vivi: tecnica storica attuata solo nella Tenuta di San Rossore ed a Castelporziano (RM). In questo modo in poco tempo vengono allontanati molti individui.

Compito dell’uomo, e in modo particolare di un parco naturale, dovrebbe essere quello di tutelare le unicità presenti, sia a livello floristico, sia a livello faunistico che a livello ecosistemico, ma per riuscire in questo arduo compito è necessaria la conoscenza profonda e basata su fondamenti scientifici di ogni aspetto e, pertanto, la collaborazione di tutte queste figure professionali e non solo

Giulia Gaimari, foto di Arianna Anichini