Breve storia della democratizzazione della Tenuta
La Tenuta di San Rossore è aperta tutti i giorni con accesso gratuito, ma non è sempre stato così. La maggiore fruibilità è un cambiamento recente che si inserisce nel percorso decennale di democratizzazione della Tenuta. Senza andare troppo indietro a quando l’area era appannaggio della famiglia reale, dal secondo dopoguerra fino a metà anni ’50 la zona fu demaniale e chiusa al pubblico. Con Giovanni Gronchi San Rossore diventa di proprietà della Presidenza della Repubblica, dimora del Presidente stesso e residenza delle famiglie che lavoravano per il Quirinale. L‘ingresso al pubblico era concesso solo domenica e festivi: si poteva parcheggiare l’auto nei dintorni di Cascine Vecchie o di Cascine Nuove e da lì muoversi a piedi in alcune zone designate. Anche durante le giornate di corse ippiche l’accesso era limitato esclusivamente all’ippodromo: tutt’intorno sbarramenti e guardie impedivano di inoltrarsi in aree di pertinenza del Presidente o riservate agli allevamenti. San Rossore era meta designata soprattutto per le aperture eccezionali del 25 aprile e del 1° maggio con conseguente esodo massivo di auto e motorini e grigliate più o meno in sicurezza (mentre oggi ci sono apposite aree barbecue con barriere antivento).
Nel frattempo nel 1979 era nato l’Ente Parco, allora si chiamava Consorzio, per preservare da un’eccessiva urbanizzazione i 23mila ettari di territorio che si estendono da Viareggio a Livorno. Ma il Consorzio non gestiva direttamente nessuna delle sette tenute in cui è suddiviso il Parco, la sua funzione era principalmente quella di conservare l’ambiente con vincoli urbanistici. Solo nel 1999 la Tenuta di San Rossore diventa regionale e di conseguenza l’Ente ne diviene gestore. San Rossore inizia ad aprire anche il sabato, alla Sterpaia nascono maneggio, albergo e ristorante, a Cascine Nuove nido e materna diventano comunali e a Cascine Vecchie apre il centro visite che permette di organizzare escursioni speciali e ulteriori attività a pagamento per conoscere meglio il Parco e la natura.
Nel 2015 San Rossore apre anche dal martedì al venerdì, all’inizio con un biglietto di 3 euro per l’accesso settimanale. Oggi infine la Tenuta è aperta tutti i giorni, sempre con ingresso gratuito, ed è divisa in tre aree a differente grado di fruizione. L‘area C, lungo il viale principale da Cascine Nuove a Sterpaia, è accessibile liberamente anche ai mezzi privati ed è percorribile in tutta la sua estensione: a pochi km dal centro di Pisa, questa zona da sola è più grande di Central Park a New York. L’area B, che si estende in larghezza per circa due chilometri a ovest dell’asse principale, è vietata alle auto ed è percorribile liberamente a piedi e in bici lungo i sentieri tracciati. L’area A, quella a maggior tutela ambientale che comprende zone caratteristiche come la foce del Fiume Morte Nuovo, l’ecosistema del Fiume Morto Vecchio, il sentiero del fratino, si estende tra l’area B e la costa ed è visitabile con specifiche escursioni. A questo si aggiunge che domenica e festivi il viale del Gombo è liberamente percorribile a piedi e in bici, in previsione del recupero della villa (la fine lavori è programmata entro l’anno in corso) che permetterà il suo inserimento nei percorsi di visita del Parco.
RZ