Anche quest’anno, come avviene da alcuni anni a questa parte in concomitanza con i censimenti di daino, il Parco ha ospitato studenti da tutto il mondo che seguono il corso di laurea magistrale in lingua inglese Wildlife management, conservation and control dell’Università di Sassari. Gli studenti hanno alternato lezioni frontali con attività su campo, che hanno permesso loro di toccare con mano la realtà lavorativa e di comprendere più a fondo ed in maniera più vivace, interattiva e coinvolgente le nozioni trattate. Sono state descritte le principali attività che negli anni sono state svolte, anche all’interno della Tenuta di San Rossore, da Paolo Bongi e Marco Del Frate, che fanno parte del gruppo di ricerca sui grandi mammiferi guidato dal professor Marco Apollonio. Tali attività spaziano dal monitoraggio tramite radio-tracking del daino, Dama dama, fino al monitoraggio del lupo, Canis lupus, tramite fototrappolaggio e presto anche tramite collare GPS.

La tecnica del radio-tracking consiste nell’applicazione di un collare, dotato di radiotrasmittente, che permette di determinare la georeferenziazione di un animale. Ad alcuni daini è stato applicato un radio-collare estensibile, in grado cioè di allargarsi durante la crescita dell’individuo. Questa tecnica consente di monitorare gli spostamenti giornalieri dei daini: all’interno della Tenuta ha permesso di capire quale fosse l’uso dello spazio da parte di gruppi maschili e femminili e di indagare i fattori che determinano quali maschi che stanno diventando adulti adotteranno un comportamento da maschi dominanti durante la stagione riproduttiva.

Per quanto riguarda il lupo, quando a partire dal 2016 è la sua presenza ha iniziato a diventare nel Parco è iniziato il monitoraggio intensivo della specie tramite foto-video trappolaggio, che ha consentito di effettuare una stima della densità di popolazione. Attualmente ci troviamo ad un punto di svolta per quanto riguarda il monitoraggio di questo animale: agli individui si stanno applicando collari dotati di GPS. Ciò consentirà di seguire dettagliatamente gli spostamenti dei lupi al fine di capire come si muovono e prevenire ulteriormente interazioni con l’uomo ed incidenti. Tali operazioni sono svolte da alcuni professionisti del gruppo di ricerca sui grandi mammiferi, accompagnati sempre da almeno un veterinario e seguiti, per quanto concerne il Parco, dal dottor Marco Del Frate che ha una conoscenza profonda del territorio e del branco presente. La presenza di questi operatori è fondamentale perché forniscono indicazioni precise sui luoghi di frequentazione e sulle abitudini del branco e consentono di effettuare le operazioni nel minor tempo possibile, ottimizzando tempi e risorse e sempre nel rispetto del benessere dell’animale. Il dottor Siriano Luccarini ha mostrato agli studenti, con lezioni frontali e pratiche, in cosa consiste la cattura di un lupo, come venga attuata e come ogni dettaglio sia studiato per stressare il meno possibile e per garantire la massima sicurezza del lupo e degli operatori.

Le lezioni hanno riguardato anche tutte le tecniche di censimento attuate nel Parco, che spaziano dal censimento da punti di vantaggio per i daini, Dama dama, a quello su siti di governa per i cinghiali, Sus scrofa, ma anche tramite le più moderne tecniche basate sul conteggio aereo con ausilio di un drone, di cui è stata fatta una dimostrazione con la collaborazione del fotografo Valter Bernardeschi. Il censimento da punti di vantaggio, che rientra nel piano di gestione faunistica, si è svolto con la partecipazione attiva dei ragazzi. Consiste nella distribuzione di più operatori, contemporaneamente e in postazioni omogeneamente distribuite, che individuano quanti animali sono presenti, nello stesso momento ed in posti diversi e a quale classe di sesso e di età appartengono. Questa tecnica consente una stima qualitativa della popolazione di daino, così come il censimento dei cinghiali su siti di governa. Il conteggio aereo tramite drone è ancora in fase di studio e presenta grosse opportunità di sviluppo, consentendo di effettuare, soprattutto in aree aperte, una stima di popolazione in minor tempo e con un minor numero di operatori. Regione Toscana e Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli hanno già espresso l’intenzione di investire su queste nuove tecnologie e di implementarne l’uso nei prossimi anni.

Giulia Gaimari