Viareggio, 2 giugno 2021 – «Sebbene non autoctona la pineta fa parte, dalla seconda metà del ‘700, del paesaggio viareggino e della Macchia Lucchese: è una sua caratteristica storica, entrata nel sentimento delle persone. Lo stesso Parco come lo conosciamo oggi nell’intero suo territorio è il risultato dell’interazione secolare di uomo e natura. È opportuno per questo mantenere la presenza della pineta – così il Presidente uscente dell’Ente Parco Giovanni Maffei Cardellini – avviando una riflessione, e su questo abbiamo coinvolto il Comitato scientifico del Parco, per ragionare su come suddividere aree da destinare a pineta e aree in cui lasciare il bosco naturale, anche sulla scorta dell’esperienza già dibattuta e avviata a San Rossore. Un ragionamento da fare insieme al Comune di Viareggio che sta redigendo il nuovo piano forestale che poi dovrà essere vagliato dallo stesso Parco e dal suo comitato scientifico».
«Grande importanza va data ai viali, cannocchiali arborei che insieme alle pinete caratterizzano il paesaggio – continua Cardellini – come il viale dei Tigli: su questi va fatta una programmazione attenta per un continuo rinnovo delle piante per salvaguardare la visione d’insieme. In generale nella gestione delle piante va mantenuta la differenza di approccio tra la cura degli alberi che si trovano vicino alle strade, e che quindi hanno bisogno di un’attenzione particolare per salvaguardare la sicurezza, e quelli nel bosco che vanno lasciati quanto più possibile alla loro evoluzione naturale».
Per quanto riguarda le competenze sull’area della Macchia Lucchese: l’Ente Parco ha poteri di indirizzo e di pianificazione urbanistica, mentre gli interventi sono a carico del proprietario, ossia il Comune di Viareggio, a meno di accordi su specifici progetti. I principali canali idrici, che portano le acque ai fossi della Bufalina e verso il Burlamacca, appartengono al reticolo di gestione individuato dalla regione Toscana ed affidato in competenza al Consorzio di Bonifica, mentre i canali a questi affluenti, non appartenenti al reticolo di gestione, sono di competenza dei proprietari dei terreni frontisti, nella fattispecie del Comune di Viareggio. «Specificare le competenze non deve però essere un freno, ma un punto di partenza per trovare un modo di collaborare: siamo sempre disponibili ad un confronto con Comune di Viareggio, Consorzio di Bonifica e con tutti gli attori coinvolti per ragionare insieme, su basi scientifiche, e trovare le soluzioni più adeguate – conclude il direttore del Parco Riccardo Gaddi – è proprio grazie alla collaborazione con il Comune di Viareggio, per esempio, che l’Ente ha realizzato nella Macchia Lucchese il progetto che ha permesso di rimuovere i pini marittimi seccati dal Matsucoccus e piantare 3500 alberi, 1400 dei quali pini domestici».