Sabato 18 e martedì 21 febbraio si sono tenuti due incontri formativi rivolti ai Volontari del Parco a tema flora. Il professor Lorenzo Peruzzi ed il dottor Jacopo Franzoni ci hanno illustrato la biodiversità floristica presente all’interno del Parco, con particolare attenzione alle specie rare, a rischio estinzione e a quelle invasive.

Il Parco Naturale si contraddistingue per la grande varietà di ambienti vegetazionali. E’ possibile, infatti, osservare una macchia costiera mediterranea di sclerofille sempreverdi, pinete, boschi mesofili, ambienti palustri e dunali. Ognuno di questi è caratterizzato da alcune specie vegetali più diffuse: 

  • nella macchia mediterranea sono presenti, ad esempio, il Mirto comune (Myrtus communis), il Lentisco (Pistacia lentiscus) ed il Leccio (Quercus ilex); 
  • nei boschi misti mesofili è particolarmente diffusa la Farnia (Quercus robur), l’Ontano nero (Alnus glutinosa) ed il Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa);
  • nelle pinete le specie dominanti sono il pino da pinoli (Pinus pinea), introdotto dall’uomo, ed il pino marittimo (Pinus pinaster)
  • negli ambienti palustri del Parco è possibile, invece, osservare specie come l’Iris giallo (Limniris pseudacorus), il falasco (Cladium mariscus), la periploca maggiore (Periploca graeca) e la felce florida (Osmunda regalis);
  • negli ambienti dunali, infine, troviamo, ad esempio, il ginepro coccolone (Juniperus macrocarpa), la camomilla marittima (Anthemis maritima) e la campanella delle spiagge (Convolvulus soldanella).

 

Purtroppo, sono presenti anche svariate specie alloctone, il cui areale originale non corrisponde a quello attuale a causa dell’azione, più o meno consapevole o più o meno volontaria, dell’uomo. Tra queste, all’interno del Parco, sono presenti alcune specie invasive, come il miriofillo acquatico (Myriophyllum aquaticum) e l’ailanto (Ailanthus altissima), inserite nella Lista Nera Europea, lista di specie animali e vegetali che non possono essere coltivate, allevate e commercializzate.

Degne di nota sono, invece, alcune specie dunali e palustri il cui areale di diffusione in Italia è ristretto a poche aree, tra cui il Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Il fiordaliso delle spiagge (Centaurea aplolepa subsp. subciliata) e la verga d’oro marina (Solidago virgaurea subsp. litoralis) sono specie endemiche della zona costiera compresa tra la foce del fiume Magra e Baratti, inserite nella Lista Rossa delle specie a rischio estinzione e la cui diffusione coincide per larga parte con l’estensione del Parco. Sono, inoltre, presenti anche dei relitti geografici, specie presenti solo in una ristretta area, ma che in passato presentavano un areale di distribuzione molto più ampio; di questi possiamo ricordare l’erba scopina (Hottonia palustris) che cresce negli specchi d’acqua del Parco e sulle Cerbaie, la consolida del Don (Symphytum tanaicense), che si trova solo ai margini del Lago di Massaciuccoli e nei canali di Coltano e Massarosa e l’orchidea palustre (Anacamptis palustris), che in Toscana è presente solo a Calambrone. Anche queste piante sono inserite nella Lista Rossa. Rare e particolari sono la drosera a foglie rotonde (Drosera rotundifolia) e l’erba vescica delle risaie (Utricularia australis), presente solo negli specchi d’acqua retrodunali della Lecciona, che sono due specie carnivore, adattate a nutrirsi di insetti o piccoli invertebrati.

Gli incontri si sono conclusi con la visita della Riserva Integrale del Palazzetto in San Rossore. Questa zona è di particolare interesse floristico per la presenza di due entità molto rare, la già citata felce florida e l’iperico delle torbiere (Hipericum elodes), relitto geografico il cui areale è ristretto al Palazzetto, di cui occupa solamente  400 m2. La riserva presenta un substrato diverso dal territorio circostante, costituito da limi palustri e sabbie finissime di origine eolica, che formano dune con estensione est – ovest, che si distinguono dalle dune costiere la cui estensione è in direzione nord – sud. La presenza di specie rare e a rischio di estinzione rende fondamentale l’attuazione di misure di tutela ed è proprio questo uno degli obiettivi fondamentali di un parco naturale, proteggere la biodiversità.

Giulia Gaimari

Foto di Sara Maggini

Foto di Sara Maggini