Trattasi in linea generale di un intervento di riqualificazione naturalistico ambientale, per una superficie interessata di circa 41.500 mq. e di ristrutturazione di un percorso di visita del Parco al fine di renderlo perfettamente agibile ed a norma anche per utenze diversamente abili.
Il progetto nasce nell’anno 2003; tale anno, infatti, fu dichiarato dall’Unione Europea Anno delle Persone con disabilità. Pertanto l’Amministrazione del Parco regionale ha ritenuto opportuno impegnarsi per realizzare nuove situazioni di accessibilità allargata per quei luoghi di particolare valore naturalistico ambientale, non sempre così facilmente visitabili.
In linea con questi obiettivi l’Ente Parco ha previsto l’adeguamento di alcuni percorsi didattici attrezzati, già preesistenti nel loro tracciato, da trasformare in itinerari di facile accessibilità, anche per un’utenza con difficili capacità sensoriali e/o motorie, così da estendere la potenzialità di accesso al proprio territorio. In alcuni casi inoltre agli interventi di accessibilità si sono collegati anche interventi di riqualificazione e valorizzazione naturalistico ambientale, in particolare per quei luoghi, i quali, seppur di valore, avevano subito trascuratezze di gestione nel corso degli anni recenti. L’intervento realizzato ha interessato così la riqualificazione naturalistico ambientale di un’area in precedenza agricola o peri-agricola, oggi divenuta naturale, con la sistemazione di un articolato percorso di visita. L’area interessata è costituita da un ex vivaio forestale regionale, di estensione pari a circa 45.000 mq., oggi dismesso, e divenuta pertanto area in parte boscata ed in parte naturale aperta con presenza di zone umide; molto vicina alla città di Pisa ed in particolare all’antico agglomerato di S. Piero a Grado, dove si trova una pregevole basilica medievale.
Il sito si trova proprio in una posizione di cerniera tra le ultime propaggini della città ed i territori aperti naturali e seminaturali più propri del Parco regionale, quali: la campagna ed i vasti boschi di pineta e macchia mediterranea.
Per quanto ha riguardato l’intervento si è trattato di creare un percorso di visita attrezzato con passerelle in legno, agibile e fruibile anche da utenze disabili, con tatti sopraelevati (in particolare laddove vengono attraversate zone umide o boschi planiziali allagabili) e dotato di strutture didattiche per la conoscenza e la visione degli ambienti naturali locali, tra le quali, oltre a pannelli e bacheche illustrativi, anche osservatori per il bird-watching, la ricostruzione di antiche capanne dei boscaioli e la fedele ricostruzione di una carbonaia della tradizione locale.
L’intervento si è completato con la sistemazione del verde ed il ripristino di alcuni ambienti, per il miglioramento degli habitat naturali di questa zona, costituiti, come detto, da boschi planiziali allagabili e da zone umide.
Dal 2003 a oggi i progetti realizzati sono:
Fiume Morto Vecchio
Il Sentiero del Fratino
Percorso della “Lecciona”
Sentiero dei Tre Pini
Riserva Naturale del Chiarone